poesie premiate:
SEMPLICITA'
La vecchia entrò
con gli occhi a bucare il mistero
del silenzio grigio e rosso
della chiesa a paratie barocche e fiorami.
Strisciò la sua magra vita
sul pavimento a riquadri
con stento rumor di pianelle.
Sedette ad ascoltare
lo sfrigolio dei ceri:
le mani sotto il grembiale pesante
stecchite e tremanti
al tepore di un fuoco nascosto.
Non pregava,
non biascicava ignara parole disutili,
non piangeva lamenti all'ETERNO:
sprezzante della saggezza umana attendeva il miracolo.
Arvena Player Pianta, Milano
Primo premio assoluto
sezione Concerti di parole
Primo premio assoluto
sezione Concerti di parole
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OLTRE IL TEMPO
Come vele sospinte dai venti,
racchiusi in conchiglie di sale,
prigionieri dentro scatole di latta,
corrose dalla ruggine del tempo,
legati da fiocchi ingialliti
dalla polvere degli anni,
riposano i ricordi.
Poi,
in un giorno vestito
da spiragli
di antiche memorie,
le vele si adagiano
sulla quiete delle onde,
le conchiglie si dischiudono,
lambite da eterei pensieri,
gli scrigni si aprono,
con le chiavi della magia,
i nodi si sciolgono
con dita di seta.
Sorgenti di nostalgia,
come sotterranee correnti,
sommergono
brandelli di attimi.
Il presente si cela
sotto le coltri del passato.
Da angoli bui,
bianchi fantasmi aleggiano
nell’ora del crepuscolo,
farfalle intrise di arcobaleno
sfiorano ciglia socchiuse,
mantelli di sogni
si librano oltre la mente.
Il futuro s’allontana,
...irraggiungibile.
E l’anima ritrova
il profumo del suo ieri.
Biasion Martinelli M. Teresa
2° premio
ANCHE SENZ’ESSERE AMATA...
Cospargimi,
cospargimi di vento,
dilata
Il mio respiro nell’aria,
fondimi
con un raggio di sole
che, come sperma,
penetra la terra
e ne dà frutto.
Vorrei
che ogni parte di me
perdesse
di umano la sembianza
e l’anima
mettesse foglie sempreverdi,
per farne ombra ad ali e a voli.
Ti chiedo
che la mia voce
si travesta
in rigagnoli d'acqua
per scendere
dal monte al piano
e irrorarne i solchi fecondi.
Vorrei
che nel mio sguardo
schiudessero corolle
di petali sgargianti
anziché bianche lacrime di vetro.
Mutami in notte, svegliami giorno,
fammi ora del tempo che si sperde,
fammi grido, fammi sofferenza,
fa' che sia pioggia e poi liquido mare,
fa di me
un rosso fuoco immortale
capace di sciogliere anche il ferro,
fa dei miei sogni
ciò che chiamo cielo
e altro non è che aria...
Fammi eterno creato
in ogni forma sua
perché,
anche senz'essere amata,
ovunque tu sia,
nel tempo infinita
e nell'essenza immutabile
io possa viverti attorno.
Cardillo Anna Maria
3° premio pm
3° premio pm
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ERATO
Tanto piacere scivola nel foglio,
umido membro d’avvinghiata foce,
adolescente ingannatrice voce
smaniosa, persistente nel mio orgoglio.
Chiama Musa sirenica da scoglio
il folle reo per la dolente croce,
per violentarlo sudicio veloce,
versi spargendo in me, siccome voglio.
Indi me scruta, disperato, sozzo
del talentuoso male psicologico,
nel labirinto estatico del sogno:
“Carezzami, ragione, col bisogno”.
Così disperdo per un mare illogico
la condizione mia, avvizzita in pozzo.
Pastorino Andrea
3° premio pm
3° premio pm
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