domenica 2 ottobre 2011

Pamparato 2011

Una poesia per Pamparato, ed. 2011


VERBALE DELLA GIURIA
La giuria del premio letterario “Una poesia per Pamparato”, composta da
Luca Necciai (Presidente), Marita Rosa e Remigio Bertolino,
riunitasi in Torino il 21 giugno 2011,
dopo aver esaminato gli elaborati pervenuti alla segreteria del Concorso, 
ha espresso all’unanimità la seguente graduatoria:

1° Premio alla poesia:  “TRASPARENZE”
                                     di TESTA MARIA BRUNA

2° Premio alla poesia:  “LA NEVE DELL’AMICIZIA”
                                     di  ARMANDO DANIELE

3° Premio alla poesia:   “NEBBIE D’ASSENZA”
                                      di PIZZUTO GAETANO

Ha inoltre deciso di conferire la Segnalazione di merito alla poesia
 “RISACCA” di STURLA MILES



PRIMO PREMIO

TRASPARENZE
 
Luce ocra dorata
la barca scrostata dalla salsedine
e dagli schiaffi del vento.
Macchia scarlatta
la bouganville abbracciata al muro,
spiegata
vibrante
in attesa dell’amore.
Palpita in lontananza
il luccichio del mare,
turchese
azzurro
cobalto,
acquerello
per chi vuole ancora sognare.
Mi lascio afferrare da una vela
che scivola sull’orizzonte,
verso dove
non so.


TESTA Maria Bruna

 

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SEZIONE SILLOGE:


Premio Speciale della Giuria:  “PURTROPPO O PER FORTUNA?”
                                        di CARLO CARLOTTO

Segnalazione di Merito: “I FRUTTI MATURI”
                                        di GIAN LUCA AVAGNINA

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MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

“Trasparenze” di Maria Bruna Testa è una poesia di intenso lirismo, ricca di immagini e suggestioni. Il paesaggio marino, tutto giocato su una luce vivida e palpitante, diviene una sorta di correlativo oggettivo per i sentimenti dell’autrice ed il simbolo della vela “che scivola sull’orizzonte” richiama il montaliano “più in là”, la ricerca di assoluto, il tuffo nell’infinito.

“La neve dell’amicizia” di Daniele Armando è un testo poetico basato su un linguaggio chiaro, concreto. La  metafora del titolo dà il senso della bellezza e del candore di un’amicizia destinata a durare in eterno. Il poeta esprime la consapevolezza che tutto ciò che ha alimentato questo sentimento entri nel grande mare della memoria e sostanzi di sé il futuro: “ogni mio pensiero / avrà le tue impronte”.

“Nebbie d’assenza” di Gaetano Pizzuto sono versi dedicati ai malati di Alzheimer. È una poesia di sofferta partecipazione al dramma di chi – svuotato di memorie e ricordi – è simile ad un viandante “lungo i muri della mente” “ fra nebbie d’assenza”.  Le due metafore, così incisive e concrete,  esprimono più di una lunga sequela di frasi tutto il dramma delle persone che soffrono di questa malattia.


SILLOGE

“Derive di luce” di Bruno Lazzerotti è una silloge compatta e unitaria, con momenti di verticalità visionaria, di accensioni liriche, di rapimento estatico. Il poeta  fa scaturire dal mondo oggettivo un senso enigmatico dell’esistere, visioni quasi oniriche, capta le sensazioni più segrete che aleggiano intorno alle  cose. Le poesie si richiamano le  une alle altre in una sorta di rimando musicale, in una fitta trama di immagini altamente originali e suggestive.

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Certamen, 01 ottobre 2011

Il pubblico presente in sala ha votato in diretta la seguente classifica:

1° Premio CERTAMEN:
NASI Raffaella, "Noi" [poesia #15]

2° Premio: STURLA Miles, "Eternità" [poesia #7]
3° Premio: ARMANDO Daniele, "Il vento dell'amicizia" [poesia #8]

Poesie partecipanti:


POESIA n. 1
GENZIANELLA

Piccolo fiore che vivi
sui monti lassù,
lassù dove il cielo
come te è blu.

Dove il sole ti riscalda
con tutto il suo tepore
e ti bacia coi suoi raggi d’oro.

Dove l’aria fresca
ti accarezza con la sua
dolce brezza.

Dove il silenzio ti è compagno,
dove Dio ti è vicino
col suo soffio divino.

BERTOLINO MARIA ROSA


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 POESIA 2
IL QUADRO

Come tela nella cornice della finestra
guardo uno spigolo di cielo,
un angolo di mondo cangiante
e guardando mi spingo
oltre e dopo ed ancora oltre …
Scorrono nuvole in quell’opera posta
a mezz’aria dinanzi ai miei occhi.
Opera di artista sconosciuto,
nuvole che morbide spariscono
come il tempo nella vita,
ieri, poi ora, poi dopo …
Cadono dalle nuvole giù, alla velocità dei sogni,
gocce di cielo che si schiantano
e penetrano con rabbia nella terra,
si insinuano senza timore perché sanno
che quando il pianto avrà smesso,
cullate da un raggio di sole,
guadagneranno la loro evanescente dimora
e viaggiando su nuovi mondi,
cadranno a conoscere vergini terre.
Gocce che si accaniscono contro il suolo,
emulando questo nemico nel mio profondo
che non svanisce al sole
che si nasconde dove pensa di non essere stanato.
Ma questa battaglia, nemico senza corpo,
anche se mi sfugge come culminerà la guerra,
questa battaglia la vincerò io!

LATELLA PASQUALINO



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 POESIA 3
SULLO SCRITTOIO

Una matita, abbandonata sul vecchio scrittoio,
 ormai consumata,
 vessillo di antiche poesie e romantici racconti.
 Ricordo di significati profondi,
 di una vita silenziosa,
 a volte oppressa , affidata d’incanto alla libertà ,
 ad un alito di vento straniero ,
 a un carbone fatato e a quel segno …
 Quante le emozioni, le confidenze ;
 quanti i segreti, gli amori ,gli affanni,
 ora abbandonati
 sul silenzioso ed ormai inanimato scrittoio.

BERTAINA SERENA



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 POESIA 4
SERA

Non so
se è quell’antico vizio
di essere mielosi
che mi rovina la vita
come mi rovina
stasera.

Ma ho sfogliato per caso un libro,
ho trovato tra le sue pagine un amico,
una frase.
Ci ho parlato.

Non usa più fare tanta bella poesia.
Di quella alta, civile, impegnata.
Di quella ispirata, fedele, decorosa.
Di quella devota e innamorata.

E poi a che servono i poeti.

Ma ho sfogliato per caso un libro,
ho trovato tra le sue pagine un amico,
una foto.
Ci ho parlato.

E mi ha detto, mi ha detto di non pensarti più.

E così ho fatto.
Maledetto.

AVAGNINA GIANLUCA



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 POESIA 5
BEI MOMENTI

Bei momenti
ritornate
a me vicino,
gioventù
parlami ancora,
o bei ricordi
sedetevi un momento,
torniamo ancora
a raccontare
le belle favole
d’un tempo,
poi
un’ombra in lontananza
e
un soffio di vento,
le favole
e i ricordi
volano via,
come foglie d’autunno
al primo alito di vento.

RULFI FRANCA



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 POESIA 6
PAESE

Nel paese più non passa
la corriera un po’ grossa
e il camion più non scuote
il selciato con le ruote;
così senza tema alcuna
sulla piazza ormai deserta si cammina
che in vista non c’è nessuna
auto scatenata che s’avvicina;
tra le sue case echeggian colpi secchi
è un’accetta che fa la legna a tocchi,
ma quando cerchi il boscaiolo
trovi la scure sul ceppo solo
che lui in cantina si è già calato
con la legna che ha tagliato;
in un cortile al limitare
si sente di un cane l’abbaiare
da un altro canto un suo compare
prova di rimando a concertare;
tra i panni stesi di un terrazzo
canta e gioca già da un pezzo
una bimba dalle trecce e gli occhi neri
che ancor sul viso non tien pensieri,
e con una dolce cantilena del suo paese
mi sorride e mi saluta a mani tese.
L’orologio del campanile intanto
suona le ore lento,
e mentre il sole sulla piazza batte e picchia
tuba e si nasconde il colombo nella nicchia,
e nel caldo avvolgente
pigro giace quel paese ora indolente.

CURTI FIORENZO



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 POESIA 7
ETERNITA’

Lasciami ora al silenzio delle colline
nel dolce morire dell’estate
quando già tace la cicala
e le rondini si apprestano a partire.
Sciolti i capelli
dove riposava il tuo respiro,
metterò il vestito della festa
quando la giovinezza
tingeva di rosa il nostro tempo.
Poi, spoglia di attesa,
me ne andrò in cerca di te.
Oltre i confini della conoscenza
là dove il gorgo dell’essere
muta e si trasforma.
Carpirò nella notte i segreti celesti
ingannando la luna farisea
che oscurò i suoi raggi
e ti rubò la vita.
Dolcissimo amore
goccia di luce cosciente
sarò in tutte le cose
che mi attraversano dal cielo alla terra
fino a quando i giorni non avranno più scadenza…
Allora saprò!

STURLA MILES
SECONDO PREMIO



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 POESIA 8
IL VENTO DELL’AMICIZIA

Attimi di rugiada
brillano sulle gote dell’aurora.
Risaliamo insieme
la cresta del monte
con il futuro arrotolato
nei sacchi a pelo.
Il sudore danza sulla nostra pelle,
la fatica corre sui nostri passi.
Nella tenera luce del mattino,
è il vento dell’amicizia
a spingerci verso la stessa vetta,
a far vivere i nostri pensieri.
Di fronte a noi una salita infinita,
poi altre discese e risalite:
il nostro riposo è lassù…in cima…
Un giovane raggio di sole
fa capolino tra le rocche
che riverberano sussurri di luce;
lievi sbuffi di vento
scaldano le nostre inquietudini
e addormentano le nostre paure
in una coperta di pace.
Lassù, in alto, attoniti,
ascoltiamo la musica armoniosa della montagna.
Il silenzio colora le nostre storie:
ora la cattiveria del mondo si allontana,
mentre invisibili fili ci appendono all’infinito.

ARMANDO DANIELE
TERZO PREMIO



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 POESIA 9
STORIA DI UN PORTACHIAVI

Appena acquistato
fu eletto accompagnatore
della chiave della porta di casa
sfrattando un cerchietto
di ferro arrugginito.

Dopo qualche rosario di inverni,
imbolsito e obsoleto,
per caso lo aveva sostituito
un pupazzetto di peluche,
espressione di tempi più moderni.

Ridotto a cuoio consumato
fu imprigionato al chiamino
del bidone dell’immondizia
che stava laggiù, in fondo alla strada,
esiliato dal portone che ogni giorno
tra meschinità e mestizia
gli rammentava la sua gioventù.

CARLOTTO CARLO



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 POESIA 10
MANUELA

Sfilando i lacci di ogni legame
vorresti correre via, verso nuovi orizzonti.
Senza le voci di oggi,
contro i flebili mormorii di domani.
Pensaci, la notte;
lasciandoti andare su di un tappeto di stelle,
scivolando sul dorso di una cometa
per atterrare qui, tra queste isole di genti,
dove forse il tuo oggi è anche il tuo domani.

ODASSO PAOLO



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POESIA 11
…SPUNTA L’ARCOBALENO

Rondini impaurite stridendo,
si rincorrono nel cielo
cupo di tempesta.

Nubi minacciose nascondono
l’ultimo sole di settembre.

Raggi infuocati squarciano
un nero orizzonte,
inviando sinistri bagliori.

Rimbomba violento il tuono
nella valle
percorsa da lampi accecanti.

Colpisce la grandine
con maligna perfidia
grappoli d’uva maturi.

Acini lacerati piangono
amare gocce di mosto.

In un impeto di rabbia
il contadino sconfitto
scaglia nel cortile
il ramo d’ulivo benedetto
…spunta l’arcobaleno.

PEROSINO GIUSEPPE


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 POESIA 12
UN GIORNO DI FEBBRAIO

Nel cielo tinto d’azzurro e
frastagliato dalle cime innevate,
i timidi raggi di sole
bacian le bianche distese.

E’ uno scintillìo di rari cristalli
quello che costeggia la via
mentre sul ramo dell’albero spoglio
s’avverte un armonioso cinguettìo.

I timidi passeri
han sentito il tepore
e festosi saltellano
in attesa di tempi migliori.

Un giorno d’inverno
diverso dal solito,
una musica nuova suona in sordina
e già la speranza accende nuovi entusiasmi.

Nel cuore s’avverte un qualcosa di nuovo,
intorno ancora tutto un candore,
il tepore inusuale
elargisce un messaggio di vita che è canto d’amore.

CAMAGLIO PIERA



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 POESIA 13
AL LIMITE DEL TEMPO

Tutto è stato detto,
tutto è stato fatto.
Siamo già al limite
del tempo.
Se la fine dovrà avvenire
che sia come
i petali del tiglio
quando si staccano dal ramo
e cadono leggeri,
illusi ancora di poter volare,
sull’asfalto nero della morte.
Che passi, dunque,
che venga infine
ma che sia soltanto
un alito di vento
l’inatteso profumo
di un fiore a primavera,
il cinguettio rapido
di un uccello che scompare
lasciando il filo tra i due pali
a dondolare piano nell’assenza.
Mi chiederai,
l’ultima volta ancora,
“Vuoi venire con me?”.
“Sì, se tu sei l’Amore”.

MANTISI CRISTINA



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 POESIA 14
“HO VISTO"

Ho visto pochi decidere per molti,
ho visto molti morire per pochi.
Ho visto sparare in nome della pace
e ho visto la pace tingersi di nero.
Ho visto negli occhi di un bambino
riaffiorare i colori della pace,
con la speranza di un mondo migliore.

ANSALDI PATRIZIO



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 POESIA 15
NOI

Respirarti
ancora.
Come dopo un vento
caldo d’estate
raccogliere
le emozioni
affiorate
e sentire
i sussulti
di quando bastava
uno sguardo sfuggente
a dirci tutto
di noi.

NASI RAFFAELLA
PRIMO PREMIO