Concorso internazionale di Poesie e Sensazioni
ANTICHE COME LE MONTAGNE
Edizione 2004
Edizione 2004
Poesie Premiate:
1° CLASSIFICATA
L’ORTO
E d’improvviso
Ti rivedo Padre
Con il sole che t’illumina,
il viso già scuro dell’estate,
vaghi senza posa tra riquadri d’insalata,
e tenere fragole,
rincalzi, smuovi, zappi ore d’amore,
celebri attimi di fede.
Ami la terra e con sapienza
La sai coltivare.
So che mi ami teneramente,
quando mi porgi fresche verdure, il tuo sorriso
mi fa zolla dove tu hai seminato
tutto l’amore dell’anima .
Da quando non camminasti più
Per il verde sentiero, diventò ombroso il tuo orto.
Il tuo passo è rimasto sospeso nell’aria del rimpianto.
Nell’ottuso silenzio si fa nido
Il vuoto della voce,
bucherei l’invisibile muraglia,
sarei oltre quella soglia,
che divide il mio gesto
dal tuo viso.
ADRIANA MONDO
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2° CLASSIFICATA
L’ODORE DEI RICORDI
E la fiamma brucia-madre-
E riverbera fragranze
D’un pane ancora caldo
Com’è proprio vero-Nietzsche-
Che il nostro genio
È negli odori che ci assalgono
Grumi di memorie guizzano
Dal braciere dell’incenso sull’altare
Dalla perseveranza della menta
Sui balconi
E tornano bagliori
Di giorni immemorabili
Con gli effluvi di zagare e di salvia
D’un gelsomino indomito nell’orto
Tornano fiamme sopra i sassi
A illuminare petali d’incanti
E a incenerire
Il quieto oblio dei sogni
Io non ricordo che gli odori-madre-
Che fragranze della vita
Delle tue bianche mani
E olezzi d’amido e di salsa
D’allegria e di festa
Come il tuo pane-madre
Oggi un profumo
Sazia la mia anima
Io non so vivere
Senza gli effluvi dell’infanzia
Tutta la mia ricchezza-madre-
È nell’odore dei ricordi
Che permane.
GIANCARLO INTERLANDI
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3° CLASSIFICATA (ex-aequo)
CELLULE IMPAZZITE
Ritrovare il calore di un attimo,
La lampada che dondola sul disegno di una stanza,
È l’impronta che calca la mia vita
Per raccogliere strisce di mattini
E provviste di stelle , la sera.
Ora che ti racconto
Passeggi di immagini,
Del cane che trotterella dietro al padrone,
Dei piccioni che annaspano cartocci
Nella ciprea di un chiostro,
Tu giochi con i trucioli
Dei miei capelli
Per nascondermi la tua croce d’uomo.
Lo so del fiore di cellule impazzite
Che germoglia nel tuo corpo,
Ma cerco di combinare dialoghi
Per sottrarli dagli odori dell’etere,
Per strapparti dalla tazza della tisana
Che vuota inganni ad ogni tuo sorso.
Voglio schiodare battesimi di tormenti
Dalle reliquie della tua tristezza,
Per rivedere trasparenze di vivere
Nel tuo sorriso, che mi tiene legata
Ad itinerari d’amore
Sulla strada della speranza.
PIA BANDINI
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3° CLASSIFICATA (ex-aequo)
IL SILENZIO FORSE E’ UN GRIMALDELLO
M’hanno detto che il silenzio prolungato
più che chiave è forse un grimaldello.
La tua porta resta ancora muta e chiusa.
Tu non scrivi né mi chiami, forse piangi;
Io soffro, non piango né ti scrivo.
Per resister al supplizio del silenzio,
Attesa senza quasi più speranza
Della dolce tua voce di contralto,
Son legato strettamente alla poltrona
Come Ulisse all’albero maestro.
Fumo il doppio, veglio insonne, tormentato,
Scorre lenta la mia notte senza luna.
Forse è un segno, finalmente ho capito:
Io resisto, tu resisti: siamo folli.
Al tornare della luce ti rivedo,
Più sfocata nel miraggio del mattino.
E’ da tempo che non scorgo la tua mano
Nel saluto fugace del commiato.
Forse un giorno scopriremo con rimpianto
Che cessato è il desiderio che bruciava.
Non son più nei sogni tuoi, se mai vi fui.
Resterà solo il ricordo di quel mare,
Di quel vento, delle rapide correnti.
E’ fantastico il viaggio immaginario
Dello scrivere le storie di passione.
Immaginato il viaggio, ma reali
Le persone, il cuore, il sangue ed i timori.
Spaventati da marosi travolgimenti,
Non aprimmo mai le vele al navigare.
LUCIANO ROSSI
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4° CLASSIFICATA (ex-aequo)
ALLORA, SARA’ LA TUA FESTA…
Quando, per te,
Ogni giorno,
Raccoglieranno
Gialle mimose
E i tuoi capelli
Trarranno bagliori
Dal sole d’oriente…
Quando, per te,
L’arcobaleno
Cederà i suoi colori,
Per cancellare
Il nero delle tue vesti…
Quando, per te,
Sarà dolce
Sorridere alla vita,
Guardando un uomo negli occhi,
Senza abbassare i tuoi…
Quando, per te,
Non ci saranno
Sentieri già tracciati,
Ma tesserai le fila
Della tua vita…
Quando, per te,
La dignità conterà
Più dell’essere uomo o donna…
Allora… sarà la tua festa.
MARIATERESA BIASION MARTINELLI
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4° CLASSIFICATA (ex-aequo)
SI SONO SPENTE LE NOSTRE CANZONI
Ho vissuto giorni che non volevano dire niente
Ed altri che avevano il calore dei cieli estivi.
Mi hai insegnato, con gli anni, il senso della vita,
Ma per capire i tuoi impossibili orizzonti
Ho dovuto aprirlo quel giglio
Che tenevi segretamente sotto il cuscino.
Quando le costellazioni boreali mi fanno compagnia
La mia fragile estate si confonde
Nelle lente stagioni della memoria.
Ho avuto per culla una città di nebbia.
Ferrara è sfuocata come un quadro di Rosai
Ed il Po appare dalle brume dell’infanzia.
Sono cresciuto tra scirocchi e libecci pungenti.
Pifferi di canne verdi
Soffiano brezze dell’età adulta.
Assetato, come il mare che divora la sabbia,
Ascolto voci oscure degli anonimi sobborghi,
Vivendo ballate notturne senza nome.
Io prediligo il sonno
Ed adoro lasciarmi trascinare
Dall’eterno tuo apparire.
Dentro un urlo di mistral tempestano i tuoi capelli
Sugli occhi della mia irrequietudine.
Nel trepido silenzio
Dei giorni che non hanno passato,
Sopra una collina di braccia tese,
I sogni incalzano anime vagabonde.
Ma è presto per cavalcare i sentieri della notte
E suonare milonghe disperate
Nelle vaste pianure degli amori svaniti.
Fred e Ginger non ballano più.
Si sono spente le nostre canzoni.
GIANCARLO ANGELINI
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