Poesie di...
Maria Assunta Di Mauro
Mia madre
Errare tra i prati alla ricerca della felicità perduta.
Lenire il proprio dolore tra profumi di arance e
di ciliegi in fiore.
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Speranza
Inventarsi un dolce presente
quando tutto urla, tutto piange.
Ascoltare, in un immenso dolore,
arpe e violini suonanti.
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Ricordo d'infanzia
Ballerina danzante tra i ricordi dell'infanzia.
Campo rigoglioso di ciliege
nell'abitino dipinto da mia madre;
ruderi, quali vestigia del passato,
coronano i sogni di me bambina
che avanza tra i desideri di un roseo destino
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La morte del nonno
La testa canuta sulla bara;
vecchi ricordi esalano l'ultimo respiro della vita
in una eterna richiesta del perchè.
Lamenti, quali effluvi, spargono l'infinita tristezza
giunta al suo ultimo traguardo
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Kolima
Bagliori violacei nella dorata Magadan.
Sospiri nascosti da cespugli ghiacciati.
Sangue sgorgante da fondamenta intrise di dolore;
guanto impietoso di Ezov per soffocare eternamente
l'immensa disperazione dei deportati.
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Senescenza
L'affanno del vivere proiettato tra argentei capelli;
lo smarrimento doloroso di poco ricordare si dissolve tra gli alberi fioriti
e la dolcezza infinita di chi ancora ti è accanto
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La mia Africa
Palmeti rigogliosi di frutti dorati.
Prepotente trionfo della natura.
Paura ancestrale della gazzella che fugge,
smarrimento infinito negli occhi di bimbi del color del cioccolato
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Deportazione
Il passo lento dei cavalli trasporta l'immensa carretta del dolore
verso ignoti destini.
Lacrime di sangue trasudano le ruote al mesto scandir delle ore
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La marcia del Davai
Angosciosa esistenza ghiacciata lambita dalla maestosità del Don.
Sogno irraggiungibile di splendenti girasoli.
Dolore pietrificato lungo i bordi della strada,
struggenti ricordi di un dolce passato
nello sguardo disperato dei morenti
Maria Assunta Di Mauro
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