mercoledì 13 novembre 2019

Antiche come le Montagne, comunicato stampa

La ventiseiesima edizione del Concorso internazionale di Poesie e sensazioni
Antiche come le Montagne
ha concluso sabato 9 novembre 2019 il suo percorso di gara,
portando come sempre al traguardo alcuni vincitori di indiscusso valore e di grande personalità.


Vengono resi noti i nominativi delle Giurie Ufficiali del Premio
(PRESIDENTE Bruno Gambarotta, Coordinatore Luca Necciai, Segretaria Carmela Quattrocchi):
POESIA e NARRATIVA
Salvatore CUSTODERO, Paola DEMARTINI, Alessandro ERRICO, Ezio MARCHISIO, Gianfranco MARTINATTO, Daniela OCCHI
FOTOGRAFIA
Mauro RUFFINATTO, Fabrizio VARETTO, Karina VYSTAVKINA

Video

All'unanimità sono stati assegnati i seguenti riconoscimenti:

Per la Sez. A
“CONCERTI DI PAROLE” (POESIA)
1° PREMIO “IL PONTE UBRIACO” di Giulia Maria BARBARULO (SALERNO)
2° PREMIO “PRIMA DI CHIUDERE GLI OCCHI” di Gabriella IRTINO
3° PREMIO “I VECCHI” di Silvano ZECCHIN
Segnalazione di Merito: “ IL CIELO” di Marcello COSTA
PREMIO Giuria Popolare a Giulia Maria BARBARULO

Per la Sez. B
Premio “MARCO CUSTODERO” (NARRATIVA) a:
1° PREMIO “SOGNO STUDIO LAVORO” di Rosalinda DE FRANCESCO (BEINASCO)
2° PREMIO “LETTERE A PADRE ALLAH” di Francesco Maria MOSCONI
3° PREMIO “OSSESSIONE” di Carla FABBRI
Segnalazione di Merito a:
“FUGA E CONTRAPPUNTO” di Teresa SURDO
PREMIO Giuria Popolare a Francesco Maria MOSCONI

Per la Sez. C
“IMMAGINI E RICORDI” (FOTOGRAFIA)
1° PREMIO “UOMO E MONTAGNA” di Michele BRUNO (INVERSO PINASCA)
2° PREMIO “LA VITA E COME ANDARE IN BICICLETTA PER MANTENERE L’EQUILIBRIO DEVI MUOVERTI di Massimiliano PIVA
3° PREMIO “IL PAESAGGIO E' COME UNA POESIA DELLA NOSTRA IMMAGINE” di Antonio ACCARDO
Segnalazione di Merito:
“IL COMPITO PIU’ IN ALTO DI UN UOMO E SOTTRARRE GLI ANIMALE DALLA
CRUDELTA’” di Massimo FRIGUGLIA

TUTTE LE OPERE PREMIATE SONO PUBBLICATE SUL NOSTRO SITO

www.amicipoesia.altervista.org

Gli Amici della Poesia ringraziano di cuore quanti seguono con amicizia questa iniziativa,
in particolare la Città francese di Cran-Gevrier, Sindaco e Municipalità di Piossasco e Montalto Pavese, Giurie del premio, solleciti cronisti, l’ingegnere Salvatore Custodero, EDILCEM Torino e Banca GENERALI Pinerolo per la fattiva collaborazione.


Vi auguriamo un buon cammino con la poesia, Bene Comune e consolazione per l'umanità, e rinnoviamo l'invito a seguirci nelle nostre prossime iniziative!

Il Gruppo AMICI DELLA POESIA

sabato 9 novembre 2019

Piossasco 2019, i vincitori

(a seguire il Comunicato Stampa ufficiale), pubblichiamo classifica e opere vincenti

NARRATIVA
:
SEGNALAZIONE DI MERITO: TERESA SURDO – FUGA E CONTRAPPUNTO
3° PREMIO – CARLA FABBRI – OSSESSIONE
2° PREMIO – FRANCESCO MARIA MOSCONI – LETTERA A PADRE ALLAH
1° PREMIO – ROSALINDA DE FRANCESCO – SOGNO STUDIO LAVORO

POESIA: 
 SEGNALAZIONE DI MERITO: MARCELLA COSTA - IL CIELO
 3° PREMIO – SILVANO ZECCHIN - I VECCHI
2° PREMIO – GABRIELLA IRTINO - PRIMA DI CHIUDERE GLI OCCHI
 1° PREMIO – GIULIA MARIA BARBARULO - IL PONTE UBRIACO

FOTOGRAFIA: 
SEGNALAZIONE DI MERITO:  MASSIMO FRIGUGLIA  – IL COMPITO PIU’ IN ALTO DI UN UOMO...
3° PREMIO – ANTONIO ACCARDO – IL PAESAGGIO E' COME UNA POESIA...
2° PREMIO – MASSIMILIANO PIVA  - LA VITA E COME ANDARE IN BICICLETTA...
1° PREMIO – MICHELE BRUNO – UOMO E MONTAGNA

venerdì 1 novembre 2019

invito


La poesia non è per specialisti né per eletti, non è per sognatori e anime belle. La poesia va difesa come un bene comune, senza il quale vivremmo tutti peggio. Tutti. Anche chi non la legge.
(M.G. Calandrone)

domenica 31 marzo 2019

La poesia e gli imbecilli

“La poesia e gli imbecilli” è una riflessione del poeta e critico d'arte argentino
Aldo Pellegrini (Rosario, 1903 – Buenos Aires, 1973),
uno dei i promotori del surrealismo in America Latina, in particolare tramite le riviste “Que" e "A partir de O”. Tra le sue raccolte liriche: “El muro secreto” (1949); “La valija de fuego” (1952); “Para contribuir a la confusión general” (1965); Confrontación del vacío (1967). Fautore e portavoce degli artisti astratti argentini (Fundamentos de una estética de la destrucción, 1961), ha anche curato una “Antología de la poesía viva latinoamericana” (1966).



La poesia è una porta ermeticamente chiusa per gli imbecilli, spalancata per gli innocenti. Non c’è niente di tanto opposto all’imbecillità quanto l’innocenza.
La caratteristica più spiccata dell’imbecille è la sua aspirazione sistematica a un certo ordine del potere. L’innocente, invece, si rifiuta di esercitare il potere perché li possiede tutti. L’innocente, consciamente o meno, si muove in un mondo di valori; l’imbecille in un mondo nel quale l’unico valore è rappresentato dal potere.
Gli imbecilli cercano il potere in una qualsiasi forma di autorità: in primo luogo il danaro, e l’intera struttura dello Stato, dal potere dei governanti fino al microscopico, ma corrosivo e sinistro potere dei burocrati; dal potere della Chiesa a quello della Stampa; dal potere dei Banchieri a quello della Legge. Tutto questo compendio di potere è organizzato contro la poesia.
Siccome poesia significa libertà, affermazione dell’autentico ha, indubbiamente, un certo ascendente nei confronti degli imbecilli. In quel mondo falsificato e artificiale che si costruiscono intorno, gli imbecilli hanno bisogno di una serie di articoli di lusso: macchine, tendaggi, gingilli, gioielli, passatempi… e perfino di qualcosa che vagamente somigli alla poesia.
In quel surrogato di poesia da loro adoperato, parola e immagine diventano puri elementi decorativi e, così facendo, riescono spesso a distruggere il loro potere di incandescenza. Ecco come si crea la cosiddetta “poesia ufficiale”. Poesia fatta di paillettes, che suona a vuoto.
La porta della poesia non ha ne' chiave ne' lucchetto: è difesa dalla sua propria capacità di incandescenza. Soltanto gli innocenti, che hanno preso confidenza con il fuoco, che hanno le dita in fiamme, possono aprire quella porta e, attraversandola, penetrare nella realtà.
La poesia si assume il compito di far sì che questo mondo sia abitabile non soltanto per gli imbecilli.

domenica 13 gennaio 2019

ITO NAMI (Gilberto Fanfani). In Mortem

Ed io

Ed io canto la vita
la luce e l'onda,
canto i gabbiani
liberi nel cielo,
canto le donne
dai visi sereni,
canto i bei seni,
canto le notti chiare,
le stelle,i pianeti,
le vele sul mare,
canto il fuoco
che marchia il cuore,
canto l'amore.



Che mi resta di te

Che mi resta di te
se non il bagliore misterioso
dei tuoi occhi che, a tratti
dal fondo dell'anima mi balenano,
preziosi gioielli, come di gatto
nel buio della notte. 



Vita

Sulla via della vita
sempre gremita
subito svanisce
nel nulla chi passa.
Soltanto resta un logorio
confuso del selciato
un messaggio sul muro:
un'arguta sentenza,
una breve poesia,
un segno di sé.Ma,
l'uomo che passa
è distratto e troppo
occupato a sparire.



Ricordi 

Sorgono i ricordi
improvvisi come onde
e nel cuore s'infrangono
lampi d'emozione
nel buio della notte.



Il tempo

Scorre
corre
orre
re
é










Ito Nami (Gilberto Fanfani)


Tutte le parole che Gilberto ci ha donato sono a imperitura memoria pubblicate sul nostro forum,
del quale è stato
anche per molti anni moderatore e gentile guardiano
https://amicipoesia.mondoweb.net/viewtopic.php?f=2&t=200