martedì 27 novembre 2007

Piossasco 2007


ANTICHE COME LE MONTAGNE 2007Concorso internazionale per Poesie & Sensazioni


Sezione "Poesia Insieme"
lavori premiati:



TI SCRIVO

Ti scrivo alfabeti di immagini,
seduto sulla sedia di paglia
senza il flauto della tua voce
che nuota nella mia memoria.
In questo ricovero, segno,
disperazione, masticando
caramelle di angoscia,
nel giardino dei passi perduti.
Mentre accarezzo un cane,
che lecca la mia compassione,
altri amici scacciano, con me,
la vecchiaia, tra recite
di un DIO, predicatore
di affreschi stellari, per cercare
il profilo del tuo volto,
nell’isola della stanza.
Nascono lontano echi di un tram
nell’eguale ritorno in deposito,
voci dai dialetti sonori vuotati,
con l’ultimo bicchiere,
nell’osteria dei buffoni.
Volevo parlarti di questi rumori amici,
poi ho ridotto la lettera in farfalle di carta,
quando la notte rode sentimenti
che entrano nel diario dei sogni solitari,
prima di confondermi con l’infinito.

Armando GIORGI (Genova)
1° premio assoluto "Poesia Insieme"
ANTICHE COME LE MONTAGNE (Piossasco TO) anno 2007




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LA MIA TERRA

Ha il sapore dei boschi,
la mia terra,
del verde dei pini e degli abeti,
del candore delle nevi eterne,
negli inverni, aridi di sole.
E’ avvolta dai profumi,
la mia terra,
sprigionati dalle bacche di ginepro,
nelle estati, tiepide di vento.
Ha la forza dei monti,
la mia terra,
nella pietra è intagliata
la sua storia.
Ha ferite profonde,
la mia terra,
trincee scavate
nei cuori della gente.
E’ terra di confine,
la mia terra,
intrisa del sangue dei suoi figli,
caduti, in epoche lontane,
e del sudore di fatiche contadine
negli autunni, screziati dai colori.
E’ terra di emigranti,
la mia terra,
dolente di lacrime e d’addii,
nel sogno di ritorni mai avvenuti.
Ha un cuore di dolore,
la mia terra,
nascosto nelle pieghe
dei ricordi.
Ma rinasce a primavera,
la mia terra,
perché è nel pianto
che si genera la vita.

Mariateresa BIASION MARTINELLI (Orbassano)
2° classificata "Poesia Insieme"




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LE STRADE DEGLI ARTISTI

Le strade degli artisti
son spesso dure e tortuose
ma quelle vie, non son mai vuote e neppure silenziose.
Son piene di storie e di canzoni, sogni a volte rancidi,
ma colmi di passioni.

Le strade degli artisti
sono a volte cupe e tristi,
ma non son troppo diverse dalle vie di noi poveri cristi.
Sono piene di gente con la testa chissà dove,
occhi e facce che ridono... anche quando piove.

Le strade degli artisti
sono tele con sopra mille colori,
quelle vie son teatri dove posano gli attori.

Le strade degli artisti
son poesie elargite a piene mani,
illusioni forse fragili
ma dure quanto basta per campar fino a domani.

Fabrizio PICCO (Giaveno)
3° classificata "Poesia Insieme"




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HO VISTO IL NATALE CONSUMARSI

Stanotte la luna si è oscurata. A lungo il vento ha ululato.
D’inverno si è vestita la natura e la terra si è indignata.
Ho visto il Natale nelle vetrine sfolgorare
ma poi consumarsi e come neve sciogliersi.
Ai margini delle strade si è infangata.
Ho visto vagare anime chiuse,
abbottonate da cappotti ingombranti che coprono il niente.
Ho visto estrosi indumenti nascondere nudità deturpanti.
E impertinenti, panettoni e pasticcini sfilare
pronti a togliere l’amaro che c’è dentro
Ho visto uomini ciechi sordi alienati.
Parlano a scatolette strane colorate.
Lande desolate senza fine sono i marciapiedi
dove l’indifferenza e il vuoto lasciano indelebili le orme.
Ho visto su di essi farfalle senza ali petali appassiti e arcobaleni spenti.
Ho sentito voci deliranti – denunciano atrocità –
Ho sentito canti senza suoni musica senza armonia.
Culle vuote non dondolano non si sentono ninne nanne.
I presepi sono fermi – il loro meccanismo si è inceppato –
I pastori immobili assumono atteggiamenti scomodi irreali.
Angeli muti – vestiti di tristezza – sono in attesa.
Aspettano il segnale. Scrutano il cielo:
apparirà la Cometa? Saranno circonfusi dalla Luce?
Potranno ancora credere agli uomini “di buona volontà”?
Forse potranno ancora annunciare con immensa gioia – la Nascita. –
Il Dio Bambino nascerà, porterà sulla Terra la pace
e finalmente il tanto atteso Amore germoglierà.

Rosaria Ines RICCOBONO (Licata AG)
Premio Speciale della Giuria



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Sezione "Progetto Primavera - Pass15"
lavori premiati:



CARO AMICO, COSA MI RACCONTI DI BELLO?
(Versi liberi)

Caro amico,
cosa mi racconti di bello?

Lettera di chi mi scrive da lontano.

Mente vuota e stanca,
nessuna memoria
da riversare sulla carta
in risposta.

Placido
osservo nel mio cuore
il nulla.

Sopraggiunge dalla finestra
freschezza di aria bagnata.
Non ti distrarre!
Ma fuori piove,
e la pioggia dissolve le volontà deboli,
di chi ha l'animo di ascoltarla.
e ne disperde progetti e pensieri.

Si risveglia nel cuore
vaghezza di sentimenti assopiti.

Mi chiami, pioggia, perché dovrei resistere?
Lontano
è già scappato il mio animo,
scivolato via
insieme a innumerevoli suoni di gocce.

Mi lascio lavare da ogni pensiero.

Alzando lo sguardo...
l'abbagliante inconsistenza del cielo
che ha perso ogni colore, ogni realtà.

Il denso velo di pioggia
lascia alla vista del mondo,
solo ciò che è essenziale al sogno.

Miracolo!

Non so come, è riapparso l'azzurro nell'aria,
ancora tenue.
Il debolissimo colore del mondo,
viene a infiltrarsi tra le coltri del sogno.

Si dissolve la pioggia.
Di nuovo solca questo cielo un airone.

Adesso, è tempo di dare
risposta al mio amico.
Ora so cosa raccontargli
di bello.

Enrico GROSSO (Torino)
1° classificato "Progetto Primavera"





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ISPIRAZIONI

Le ispirazioni

sono frasi sottili

tra fiati di vento

da capire

e da scrivere

in un’infinita

catena di parole

per riuscire

un giorno

a leggere il mondo.

Loris PERENO (Piossasco)
2° classificata




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ROBERTA

Portami in luoghi
dove il sole non conosce tramonto
e l’uomo non conosce tristezza.

Portami su vette
da dove si puo vedere la nostra terra
senza la paura di cadere.

Portami in deserti
che non soffrono la sete.

Portami su stelle
che non desiderano sapere
quando si spegneranno.

Portami in Paradiso,
perché di questo ho bisogno.

Per il mio cuore impazzito
è atroce sapere
d’essere stato creato per amarti
e non poterti amare.

Roberta.

Gianluca AVAGNINA (Mondovì CN)
3° classificata





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CAREZZE AL RISVEGLIO

Avendo vissuto in sogno
la notte come il giorno
pareva tutto paradiso
nel mio piccolo mondo.
Ma il sole dormiente,
che sempre sveglio è
all’assopir della luna,
illuminò i miei occhi.

D’agosto era il dì,
nell’amena brezza
di fresco mattino.
E così che mi girai
per veder il suo viso,
un bianco fiordaliso.
Lei era il mio amore
l’unico mio sole.

I suoi capelli dorati
cadevano sul cuscino,
come spighe di grano
nel dolce mattino.
Accarezzai il suo viso,
poi mi sentii in paradiso
e sfiorando le sue labbra
la baciai piano.

Luca TORRENTE (ValDellaTorre)
Segnalazione della Giuria


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